Tipi di danza tra artisti, caratteristiche e differenze

Accademia Vincenzo Bellini Danza Contemporanea

Fin dalle sue origini, la danza si è sviluppata in numerose forme e generi che, nel corso del tempo, sono diventati vere e proprie arti dello spettacolo. La sua evoluzione, così come le caratteristiche che contraddistinguono ciascuna tipologia, si devono ad artisti di fama internazionale che le hanno dedicato la loro vita, trasformandola non solo in una professione, ma anche in un amore unico e senza tempo.

Grazie alla passione e alla dedizione che ciascun professionista ha investito nel corso della propria carriera, è possibile riconoscere uno stile, godere di linee guida e sfruttare metodi di insegnamento che, ancora oggi, stanno alla base della formazione (fisica e mentale) di chi vuole diventare un ballerino professionista.

I principali generi di danza attraverso gli artisti

Classico, contemporaneo, neoclassico e moderno: sono questi i tipi di danza maggiormente conosciuti, oltre che i “genitori” di altri numerosi stili diffusi e apprezzati in tutto il mondo. Ognuno ha le proprie sfaccettature, ma tutti possiedono una grande caratteristica comune: sono il frutto delle sperimentazioni, delle idee e del lavoro costante di ballerini, coreografi e insegnanti determinati e appassionati.

Ecco i principali:

1. Danza classica: il metodo Vaganova

Quando si parla di danza classica è impossibile non citare Agrippina Jakovlevna Vaganova, ballerina, coreografa e insegnante di origine russa. Si deve a lei, infatti, lo sviluppo del metodo Vaganova, risultato dell’analisi della tecnica della Scuola Imperiale di Balletto e perfettamente descritto all’interno del suo “I principi fondamentali della danza classica”. Si tratta di un vero e proprio manuale di istruzioni per l’apprendimento della tecnica del balletto: comprende una serie di esercizi strutturati in modo che l’allievo affronti difficoltà sempre più elevate durante un periodo di studi di 8 anni e organizzati affinché il corpo sia in grado di lavorare armoniosamente in tutte le sue parti, prestando attenzione anche ai dettagli più particolari.

Sull’aspetto psicologico, il metodo Vaganova punta su un approccio cosciente del ballerino, caratterizzato da un pieno autocontrollo del proprio corpo e un costante allenamento basato sulla qualità (e non solo sulla quantità) dell’esercizio.

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L’obiettivo del manuale della Vaganova è semplice: ottenere una tecnica impeccabile, accompagnata da un’espressività spiccata e notevole. Grazie ai suoi studi, al suo approccio e ai suoi suggerimenti, i livelli tecnici conquistati negli ultimi anni da alcuni ballerini classici non si erano mai raggiunti prima.

2. Danza contemporanea: Ohad Naharin e Pina Bausch

Parlare di danza contemporanea comprende anche la citazione dei nomi di due capisaldi fondamentali: Ohad Naharin e Philippine (Pina) Bausch.

Il primo è un ballerino e coreografo israeliano, ritenuto tra gli artisti più importanti e rappresentativi non solo della danza contemporanea, ma anche della corrente del teatrodanza. Dopo una lunga ed intensa carriera di ballerino, divenuto direttore artistico della Batsheva Dance Company sviluppa il suo personalissimo metodo dal nome Gaga. Quest’ultimo nasce dalla convinzione di Naharin dell’esistenza di una connessione tra lo sforzo e il piacere fisico che nasce attraverso il movimento. Non si tratta di una codifica del movimento, bensì di uno stile che mira a enfatizzare l’esperienza somatica del danzatore tramite l’espressione dei propri istinti “animali” e primordiali. Non a caso, durante le lezioni di Gaga gli insegnanti spingono i ballerini all’improvvisazione, basata su una serie di immagini da loro proposte; questo, secondo Naharin, incentiva gli artisti ad andare oltre quello che ritengono familiare e a utilizzare quelle parti del corpo ignorate da altri metodi.

La seconda, invece, è una ballerina, coreografa e insegnante tedesca. A lei si deve la fondazione del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, rivisitazione del vecchio corpo di ballo di Wuppertal. Gli spettacoli da lei diretti riscuotono grande successo fin da subito, portandola ad un riconoscimento a livello mondiale. Il suo lavoro è innovativo non solo perché introduce nuove forme e nuovi gesti, ma anche perché presta particolare attenzione all’interpretazione personale della forma che si intende rappresentare, il tutto basato sul rapporto tra forza e fragilità. Anche in questo caso, quindi, si lascia ampio spazio all’improvvisazione, che prende il via dalle domande poste dagli insegnanti e non a caso i componenti della compagnia della Bausch vengono chiamati anche danzattori: non solo ballerini, quindi, ma anche autori e attori dell’opera stessa.

Altre due novità introdotte dalla Bausch riguardano l’interazione tra i danzatori durante l’esecuzione e la presenza di numerosi materiali scenici di uso prevalentemente teatrale. Infine, un altro aspetto caratterizza il metodo Bausch: il legame interpersonale tra insegnante e allievi, basato su rispetto, stima e affetto reciproci.

3. Danza neoclassica: il metodo Balanchine

Colui che ha creato una sorta di “ponte” tra il balletto classico e quello moderno è sicuramente Georgij Melitonovič Balančivadze, conosciuto anche come George Balanchine. Coreografo e ballerino russo, rientra tra i più grandi danzatori del XX secolo, oltre che tra i fondatori della tecnica del balletto classico negli Stati Uniti: il metodo Balanchine. Quest’ultimo punta alla formazione di danzatori con qualità ben definite: musicalità, velocità, dinamica e purezza di linee, tutte necessarie per portare a termine le coreografie da lui ideate.

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A differenza del metodo Vaganova, che può essere definito un vero e proprio insegnamento destinato alla formazione di giovani artisti, quello Balanchine risponde a determinate esigenze stilistiche e tecniche richieste a danzatori professionisti o di livello avanzato. Anche dopo la sua morte, il suo metodo ha continuato a diffondersi in tutto il mondo, dando la possibilità di formare ballerini professionisti di alto livello e mettere in scena opere di difficoltà estreme.

4. Danza moderna: la tecnica Graham

Le origini della danza moderna si possono collocare all’inizio del Novecento; rispetto alla danza classica, il movimento del corpo segue canoni tecnici ed espressivi innovativi, in piena armonia con un nuovo rapporto sia con lo spazio, che con il tempo.

Un marchio di fabbrica della danza moderna è dato dall’opposizione tra contrazione e rilascio, basata sul ciclo del respiro e contemplata nella tecnica Graham. Si tratta di uno stile e di una pedagogia del movimento introdotta da Martha Graham (ballerina e coreografa americana) e definita come “pietra angolare” della danza moderna non solo americana, ma del mondo intero. La sua notorietà è legata anche al floorwork (lavoro a terra) e alle incredibili qualità espressive e drammatiche dei danzatori.

La tecnica Graham, inoltre, da molta rilevanza a peso e sforzo: il corpo, in poche parole, deve trasmettere quasi la sensazione di camminare attraverso l’acqua, con un’intensità e una pressione evidenti. Proprio per questo, molti dei movimenti previsti possono essere piuttosto difficoltosi da eseguire a livello fisico. Viene considerata una tecnica codificata, esattamente come quella del balletto classico, ma con grandi differenze: mentre i ballerini classici devono apparire leggeri, i danzatori della Graham evidenziano al massimo lo sforzo e sfruttano il peso corporeo come strumento drammatico.

Le innovazioni introdotte da Martha Graham, infine, hanno influenzato notevolmente la danza sia moderna, che contemporanea tanto da rientrare tuttora nei principali programmi di danza universitaria ed essere conosciuta da tutti i ballerini contemporanei professionisti.

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